DIARIO

Our story, our vision, our dream.

Scuola. Tre storie di Design

Tarda primavera. Fine della scuola, per molti tempo di bilanci. Un po’ per le circostanze e un po’ perché me lo sono cercato, a scuola ultimamente mi è capitato di tornarci spesso.

Ci sono 3 storie che voglio raccontare. Più una, alla fine.

La prima. Il FabLab

Qualche settimana fa un amico mi ha invitato a vedere i risultati di un progetto che sta sviluppando con un Istituto Professionale di provincia. È in collina, ai piedi dell’appennino, in Romagna. È una scuola che prepara futuri meccanici. È un luogo dove ci si è posti il problema di incuriosire i ragazzi sul concetto del fare. Viene presa un’idea, senz’altro non originale, ma innovativa: creare un FabLab. Si trovano i soldi per comprare workstation con Modellatore CAD di ultima generazione, stampanti 3D, laser cutter. Ovvero, strumenti coi quali pensare oggetti per funzionalità, progettarli secondo la fattibilità, realizzarli in tempi brevi per verificare rapidamente il lavoro fatto. Insieme a questo ci sono “Arduino” e i circuiti elettronici senz’altro rudimentali, ma finalizzati a controllare e gestire funzioni concrete.
Ho visto giovani studenti che volevano trovare il modo di entrare a scuola al pomeriggio, dopo le lezioni, per usare questo laboratorio.
Parola chiave n°1: Curiosità.

La seconda. La Storia della Tecnica

Dopo qualche giorno ritorno nella mia scuola superiore, quella dove qualche anno fa mi sono diplomato, l’ITIS di Forlì.
L’occasione è un open day, la Giornata della Tecnica: la possibilità per tutti di vedere questa scuola da dentro, di visitare i laboratori, di respirare la sua aria.
Trovo cose che mi aspetto: a partire dal digitale con la stampa 3D e il rapid prototyping guidati dalla modellazione CAD. Ovvero: il futuro, nella scuola, non può non esserci e parte proprio da qua.

torni smallPoi trovo anche qualcosa che non mi aspetto, che mi sorprende e mi emoziona: vecchi torni e fresatrici ad asse verticale, macchine di metà ‘900, perfettamente funzionanti e attive, usate nei laboratori di macchine utensili dagli studenti: attrezzi che servono per capire come nascono le tecnologie, come si usano, come si sviluppano e, ancora oggi, su cosa si supportano. Ma, soprattutto, all’ITIS di Forlì c’è una piccola fonderia! C’è un forno con cui si fonde il metallo, c’è un laboratorio dove si fanno negativi in terra per accogliere il metallo fuso, c’è un gruppo di persone che insegna agli studenti l’antica arte della fusione dei metalli. Una tecnologia che, pur con l’evoluzione del tempo, è ancora uguale a se stessa da millenni ed è ancora indispensabile.
Perché per costruire il futuro non possiamo prescindere dal passato.
Seconda parola chiave: Storia.

La terza. Idee Nuove

laba smallCome fondatore di Iperdimensione sono tutor degli studenti dell’ultimo anno al corso di design della LABA nella sede di Rimini. LABA è una Libera Accademia di Belle Arti, una scuola privata universitaria che forma futuri designer che dovranno dare valore alle aziende attraverso la forma e l’estetica degli oggetti che progetteranno. Questo piccolo lavoro mi ha entusiasmato. Ho visto idee fresche, concrete, nuove; ho incontrato persone con la luce negli occhi, consapevoli che sarà dura, dio solo sa quanto sarà dura!, ma qui siamo alla tappa finale della formazione: la tesi di laurea che prepara al lavoro.

I sogni tradotti in progetti di prodotto, concept studiati in digitale e presentati in cartaceo e fisicamente. Idee originali, a volte discutibili: ma coraggiose.

Terza parola chiave: Coraggio.

L’emozione

L’ultimo episodio è il più emozionante per me.
Mi trovo in un concerto di musica popolare e incontro il mio insegnante di disegno delle scuole superiori, dell’ITIS di poco fa. Una persona che, qualche anno fa quando mi sono diplomato, era al mio fianco e mi ha formato dal punto di vista tecnico e dal punto di vista umano. Un ingegnere che ha lavorato con auto da corsa di altissimo livello e che a scuola ha portato la sua esperienza di vita e di professione.

Gli ho raccontato del mio progetto Iperdimensione e gli brillavano gli occhi, e io sono stato orgoglioso dei miei sogni.

 

Tutto qua: Curiosità, Storia, Coraggio sono i motivi su cui lavoriamo.
Permettetemi un luogo comune, che è una sintesi della mia formazione: il futuro parte dalla scuola!

Iperdimensione parte così!

Leave a Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.